domenica 24 maggio 2015

Un libro che pensavo di non scrivere mai: Sogni stelle e sussurri

“Un faro nel cielo al confine fra due galassie. La sua guardiana solitaria la luce argentata di una stella che illumina la via ai viaggiatori dell’universo”. Comincia così questa piccola favola dove l’impossibile si confonde con il possibile. Una storia dove sogni, stelle e sussurri, insieme, sono protagonisti di un magico volo nell’incredibile, dove la fantasia è vera quanto la realtà e in cui niente di ciò che accade è un caso…


Francesca Murgia
 Francesca Murgia è nata nel 1973, a Serramanna, dove ancora
oggi risiede. Nonostante il grande desiderio di viaggiare, dalla sua
"Piccola Parigi" non si è mai spostata ed ha visitato il resto mondo
solo attraverso i libri che ha letto e le storie che ha ascoltato, ma
non le importa, perchè quando immagina e scrive le sue favole,
vola oltre i confini imposti dalla realtà..
"Sin da piccola, fin dove mi portano i ricordi, ho sempre avuto un
quaderno dove scrivevo annotazioni, brevi racconti, piccole
poesie. Pagine e pagine di parole, pensieri e sogni. Immaginavo il
giorno in cui i miei libri sarebbero stati in bella mostra negli
scaffali delle librerie ed i miei articoli nelle prime pagine dei
giornali più importanti...
La vita però è andata diversamente ed un giorno, nemmeno io so
bene quando, rassegnata e pessimista, ho messo via carta e penna
ed ho lasciato che il mio sogno, sempre più lontano ed
impossibile, volasse via. E, veloci, gli anni sono passati. E,
all'improvviso, è arrivato internet. Navigando da un sito all'altro,
incrociavo i pensieri di autori che, nella mia sconfinata ignoranza,
nemmeno avevo mai sentito nominare. Leggevo e rileggevo le
brevi citazioni dei loro libri, le loro poesie... E così, mi sono
ricordata del mio sogno. Nascosti in una scatola impolverata da
anni di abbandono, avevo decine di quaderni che custodivano le
parole che avevo scritto io quando ancora immaginavo libri con il
mio nome stampato in copertina. Come un tarlo, il desiderio di
scoprire se i miei pensieri potevano entrare nel cuore delle
persone, come quelli degli scrittori veri, ha cominciato a scavare...
E così la mia avventura di autrice virtuale ha avuto inizio. Brevi
frasi pubblicate insieme a foto rubacchiate qua e la in rete, piccole
poesie che mi venivano in mente magari semplicemente
guardando un' immagine, aforismi che la gente condivideva: la
mia fantasia, che da tanto tempo si nascondeva timorosa di non
essere all'altezza, è saltata fuori dal suo angolino buio ed ha
ricominciato a fare i suoi voli, con una passione ancora più
grande. Finchè un giorno mi sono accorta che a forza di digitare
brevi pensieri alla rinfusa, le mie parole si erano strette in un
abbraccio, dando forma a quel sogno che da sempre voleva
diventare realtà: il mio libro, quasi per magia, si era scritto da
solo. Un libro di pagine che si sfogliano e che si leggono…Un
libro vero! Il libro che non scriverò mai...il libro che ho scritto... Il
libro che voglio condividere con tutti quelli che hanno un sogno
nel cassetto e che con tenacia e speranza, lottano per realizzarlo...
"

lunedì 18 maggio 2015

Anasazi, antichi stranieri



Nella lingua Navajo, il nome Anasazi significa antichi stranieri.
Anasazi, questo è il nome di uno dei popoli più enigmatici che siano mai esistiti. Innanzitutto, il nome loro attribuito è quello che gli dedicarono i Navajo, ma nessuno sa, ancora oggi, come si chiamassero veramente. Le prime tracce di questo antico popolo, risalgono a circa 12000 anni fa e sparirono dalla faccia della Terra, solo pochi anni dopo aver raggiunto il loro massimo splendore...Ciò che resta di loro, infatti, è principalmente il ricordo dei popoli con i quali commerciarono, oltre all’importante insediamento di Mesa Verde, nel Colorado. Nessuno in realtà sa chi fossero e che fine abbiano fatto...sappiamo solo che erano" ANTICHI STRANIERI"...

Francesca Murgia

Moai dell'isola di Pasqua

Lo sapevate che le "teste" Moai dell'isola di Pasqua non sono solo teste, ma hanno anche corpi? Molte delle statue hanno il corpo sepolto in profondità nel terreno, perciò si tende a pensare a loro come a grandi teste. Ma i corpi, in genere non compresi gambe, anche se vi è almeno una statua in ginocchio, ci sono. E ci sono anche petroglifi (iscrizioni rupestri) che essendo stati conservati al di sotto del livello del terreno, sono stati protetti da erosione, perciò in ottime condizioni di conservazione...

Francesca Murgia

venerdì 15 maggio 2015

Il culto della dea madre è da ricercare molto lontano nel tempo e nelle più lontane culture.

Nei testi antichi si parla di entità femminili che guidavano i destini di interi popoli.
Per i Sumeri furono entità femminili mediche a creare la razza umana in laboratorio. Un’altra divinità femminile, Ishtar, in cambio della totale devozione ed obbedienza, aiutava dalla sua astronave i re Assiri in battaglia. Sculture murali e documenti Sumeri ed Accadici attestano che questa Dea, come gli altri Dei, poteva volare con la sua astronave e raggiungere terre lontanissime; inoltre prima di partire per i viaggi più rischiosi, ella si metteva una tuta simile a quella degli astronauti e si cingeva con delle cinture di sicurezza.

E scava scava si torna sempre da loro: i Sumeri...

Francesca Murgia

E questi chi erano???

Questa curiosa scultura si trova a Nuku Hiva, la più grande delle Isole Marchesi in Polinesia L'analisi e lo studio di reperti archeologici ritrovati sulle isole hanno reso possibile affermare che i primi uomini a sbarcare in Polinesia attorno al 500 d.C. furono un popolo sconosciuto e misteriosamente scomparso.
Francesca Murgia

Cosa tengono in mano questi antichi signori? Il frutto dell'albero della vita? Una pigna? Una pannocchia di mais?


Il tempo scorre anche quando ci sembra che si sia fermato.

Capita qualche volta di essere obbligati a mettere da parte le proprie passioni, scordarsi di ciò che ci piaceva fare per immergersi in qualcosa di troppo grande, qualcosa che occupa ogni più piccolo spazio nella nostra mente. E mentre si annaspa per cercare di uscire da un dolore e riprendere in mano la propria vita, può capitare all'improvviso di accorgersi che da oltre due anni non si entra nel proprio blog...
Capita.
E quando capita, si fa un balzo improvviso all'indietro e ci si accorge di quanto certe cose abbiano perso d'importanza.
I link sulla nuova Era, la fine del mondo, gli Illuminati, fermi ad aspettare qualcosa che poi non è successo.
La grande svolta per l'Umanità, tanto preannunciata, non è mai giunta.
Allora, mentre rispolveravo  post  ormai inutili, mi sono chiesta "Ha un senso ricominciare a scrivere di misteri, alieni e archeologia inspiegabile?"
La mia risposta è " Assolutamente si! "
In questo mondo dove troppo di ciò che accade non ha senso, voglio dare un senso all'inspiegabile e trovare una risposta valida almeno a quello. Non so se le risposte arriveranno in questa vita o in un'altra, ma non importa: ho tempo infinito!
Buon proseguimento, figli delle stelle in attesa della Verità!

Francesca Murgia