mercoledì 6 febbraio 2013

L'isola dei misteri...

(Cielo visto dall'interno di un nuraghe)

Antichi racconti tramandati di generazione in generazione, spiegano che in un lontano passato, gli uomini utilizzavano i nuraghe per comunicare a distanza con "Is Ominis Asullus" , che si trovavano su un pianeta a 50 anni luce dalla Terra . Un antico detto sardo, recita più o meno così:“Se vuoi avere le orecchie accese, mettiti in testa il casco con le orecchie riceventi, come facevano gli antichi, quando andavano al nuraghe per ascoltare le voci dei pianeti. "
Molti indizi, di cui l'archeologia ufficiale non parla, anzi spesso tenuti nascosti per timore che le teorie ormai radicate e che hanno fatto la fortuna di cosidetti "grandi ricercatori" o "padri dell'archeologia" vengano sbugiardate, conducono sempre allo stesso punto: in un'epoca lontana, un pianeta a noi sconosciuto, venne a troversi molto vicino al nostro e ciò fece si che i Terrestri e gli abitanti di quell'altro mondo entrassero in contatto, scambiandosi cultura e conoscenze. Un disastro, purtroppo, si abbattè sulla Terra. La Sardegna venne colpita da un terribile tsunami e acqua e fango portarono una colossale distruzione che rese inutilizzabili i Nuraghe e l'amicizia con gli uomini venuti dal cielo divenne solo una leggenda che in pochi raccontano per paura di essere presi per pazzi. Ma le tracce di quel passato, sono ben vive nel presente del popolo sardo...quel popolo che cammina su una terra un tempo calpestata da giganti provenienti da un'altro pianeta. Quella terra che un tempo era conosciuta con il nome di Atlantide...

(Testi consultati: racconti di nuraghelogia - Raimondo De Muro)

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