

In Sardegna esistono siti frequentati e abitati migliaia di anni fa, famosi ancora oggi per le loro "virtù" curative: pietre concave sulle quali le donne si distendevano invocando una gravidanza, menhir ai quali i malati si appoggiavano per scacciare mal di schiena e acciacchi vari. Ai più scettici, certi discorsi possono apparire come semplice autosuggestione, creduloneria o addirittura una forma di sciocca stregoneria, ma in realtà sono stati fatti studi di radiodiagnostica che pare confermino che le pietre, ed in particolar modo i siti archeologici con blocchi lavorati dai nostri progenitori, possiedano una potente forza magnetica e diffondano influssi che donano una sensazione di benessere fisica e mentale. I nostri lontani antenati probabilmente su questo argomento avevano conoscenze molto più avanzate delle nostre. Nel 1990 lo scienziato Pierluigi Ighina dichiarò che i menhir ed i dolmen erano stati eretti con la funzione di prevenire i terremoti: sosteneva che riequilibrassero l'energia magnetica negativa terrestre con l'energia positiva del sole. Non esiste conferma che lo scienziato avesse ragione, ma due cose sono certe: la prima è che in Sardegna c'è un'altissima concentrazione di menhir e la seconda è che sia l'unica regione d'Italia a non essere sismica. Dunque, in questo presente fatto di astruse tecnologie e complessi preparati farmaceutici che dovrebbero guarirci, la semplicità della radioterapia neolitica è più attuale che mai e l'energia sprigionata da un monolite o da un semplice ciottolo di fiume aleggia intorno a noi, donando benessere al nostro corpo e regalando serenità al nostro Spirito.
Francesca Murgia