sabato 1 settembre 2018

Pietre, memorie di un' antica conoscenza



 
Le pietre, traccia e memoria di millenni di storia dell'umanità, in molte culture sono conosciute come fonte di energia. Il potere di Madre Terra vibra dentro di esse, donando loro potenti virtù. Sin dai tempi dei Sumeri, i loro poteri curativi, erano molto noti e venivano utilizzate dai sapienti delle arti di guarigione. Per i nativi Americani le pietre possedevano l'anima e la memoria. Una leggenda degli antichi Celti tramanda la conoscenza che le pietre bucate possiedano il potere di far guarire dalle malattie fisiche e spirituali. Da molti millenni, in India ed in Cina, il calore delle pietre viene utilizzato come terapia per alleviare o far scomparire dolori di vario genere e natura. Al giorno d'oggi, tantissime persone in tutto il mondo, ricorrono a massaggi "hot stones" per trarne giovamento fisico, psichico e per riequilibrare i chakra. Non tutti possiedono la stessa sensibilità nel "sentire" questi influssi benefici, però, chi vive in Sardegna, spesso possiede una marcia in più. Ritrovarsi faccia a faccia con le pietre giunte sino a noi dal passato, infatti, è una consuetudine visto il grandissimo numero di siti. In tanti asseriscono che in prossimità di un nuraghe, un menhir, una domus de janas, un pozzo sacro, una tomba dei giganti, si sentono avvolti da una piacevole forza che regala una sensazione di profonda pace e rinnovata energia. Chi è che non ha mai raccolto un sasso e l'ha stretto forte tra le mani? Chi non ha sentito un brivido lungo la schiena varcando la soglia della tomba dei giganti "Sa domu e s'orcu" a Siddi? In quanti hanno sentito il cuore accelerare i battiti varcando l'ingresso del pozzo di Sant'Anastasia a Sardara o di Santa Cristina a Paulilatino? Quanti, di fronte al menhir "perda fitta" o sa perda di bia is perdas a Serramanna, sono riusciti a trattenere l'istinto di appoggiare le mani sulla pietra?

In Sardegna esistono siti frequentati e abitati migliaia di anni fa, famosi ancora oggi per le loro "virtù" curative: pietre concave sulle quali le donne si distendevano invocando una gravidanza, menhir ai quali i malati si appoggiavano per scacciare mal di schiena e acciacchi vari. Ai più scettici, certi discorsi possono apparire come semplice autosuggestione, creduloneria o addirittura una forma di sciocca stregoneria, ma in realtà sono stati fatti studi di radiodiagnostica che pare confermino che le pietre, ed in particolar modo i siti archeologici con blocchi lavorati dai nostri progenitori, possiedano una potente forza magnetica e diffondano influssi che donano una sensazione di benessere fisica e mentale. I nostri lontani antenati probabilmente su questo argomento avevano conoscenze molto più avanzate delle nostre. Nel 1990 lo scienziato Pierluigi Ighina dichiarò che i menhir ed i dolmen erano stati eretti con la funzione di prevenire i terremoti: sosteneva che riequilibrassero l'energia magnetica negativa terrestre con l'energia positiva del sole. Non esiste conferma che lo scienziato avesse ragione, ma due cose sono certe: la prima è che in Sardegna c'è un'altissima concentrazione di menhir e la seconda è che sia l'unica regione d'Italia a non essere sismica. Dunque, in questo presente fatto di astruse tecnologie e complessi preparati farmaceutici che dovrebbero guarirci, la semplicità della radioterapia neolitica è più attuale che mai e l'energia sprigionata da un monolite o da un semplice ciottolo di fiume aleggia intorno a noi, donando benessere al nostro corpo e regalando serenità al nostro Spirito.
Francesca Murgia




1 commento:

  1. Ciao Francesca, complimenti! Articolo molto interessante! Mi hai fatto ricordare uno studioso che sosteneva che i terremoti nel Lazio erano causati dalla distruzione di alcune strutture megalitiche antiche !

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