Le
pietre, traccia e memoria di millenni di storia dell'umanità, in
molte culture sono conosciute come fonte di energia. Il potere di
Madre Terra vibra dentro di esse, donando loro potenti virtù. Sin
dai tempi dei Sumeri, i loro poteri curativi, erano molto noti e
venivano utilizzate dai sapienti delle arti di guarigione. Per i
nativi Americani le pietre possedevano l'anima e la memoria. Una
leggenda degli antichi Celti tramanda la conoscenza che le pietre
bucate possiedano il potere di far guarire dalle malattie fisiche e
spirituali. Da molti millenni, in India ed in Cina, il calore delle
pietre viene utilizzato come terapia per alleviare o far scomparire
dolori di vario genere e natura. Al giorno d'oggi, tantissime persone
in tutto il mondo, ricorrono a massaggi "hot stones" per
trarne giovamento fisico, psichico e per riequilibrare i chakra. Non
tutti possiedono la stessa sensibilità nel "sentire"
questi influssi benefici, però, chi vive in Sardegna, spesso
possiede una marcia in più. Ritrovarsi faccia a faccia con le pietre
giunte sino a noi dal passato, infatti, è una consuetudine visto il
grandissimo numero di siti. In tanti asseriscono che in prossimità
di un nuraghe, un menhir, una domus de janas, un pozzo sacro, una
tomba dei giganti, si sentono avvolti da una piacevole forza che
regala una sensazione di profonda pace e rinnovata energia. Chi è
che non ha mai raccolto un sasso e l'ha stretto forte tra le mani?
Chi non ha sentito un brivido lungo la schiena varcando la soglia
della tomba dei giganti "Sa domu e s'orcu" a Siddi? In
quanti hanno sentito il cuore accelerare i battiti varcando
l'ingresso del pozzo di Sant'Anastasia a Sardara o di Santa Cristina
a Paulilatino? Quanti, di fronte al menhir "perda fitta" o
sa perda di bia is perdas a Serramanna, sono riusciti a trattenere
l'istinto di appoggiare le mani sulla pietra?
In Sardegna esistono
siti frequentati e abitati migliaia di anni fa, famosi ancora oggi
per le loro "virtù" curative: pietre concave sulle quali
le donne si distendevano invocando una gravidanza, menhir ai quali i
malati si appoggiavano per scacciare mal di schiena e acciacchi vari.
Ai più scettici, certi discorsi possono apparire come semplice
autosuggestione, creduloneria o addirittura una forma di sciocca
stregoneria, ma in realtà sono stati fatti studi di radiodiagnostica
che pare confermino che le pietre, ed in particolar modo i siti
archeologici con blocchi lavorati dai nostri progenitori, possiedano
una potente forza magnetica e diffondano influssi che donano una
sensazione di benessere fisica e mentale. I nostri lontani antenati
probabilmente su questo argomento avevano conoscenze molto più
avanzate delle nostre. Nel 1990 lo scienziato Pierluigi Ighina
dichiarò che i menhir ed i dolmen erano stati eretti con la funzione
di prevenire i terremoti: sosteneva che riequilibrassero l'energia
magnetica negativa terrestre con l'energia positiva del sole. Non
esiste conferma che lo scienziato avesse ragione, ma due cose sono
certe: la prima è che in Sardegna c'è un'altissima concentrazione
di menhir e la seconda è che sia l'unica regione d'Italia a non
essere sismica. Dunque, in questo presente fatto di astruse
tecnologie e complessi preparati farmaceutici che dovrebbero
guarirci, la semplicità della radioterapia neolitica è più attuale
che mai e l'energia sprigionata da un monolite o da un semplice
ciottolo di fiume aleggia intorno a noi, donando benessere al nostro
corpo e regalando serenità al nostro Spirito. Francesca Murgia