sabato 27 agosto 2011

Eleonora D'Arborea, nella sua "Carta De Logu" puniva i piromani

In questi giorni in cui la Sardegna lotta contro terribili roghi, mi sono imbattuta nella Carta De Logu Della giudicessa Eleonora D'Arborea e mi sono chiesta se non sarebbe il caso che la mia regione ripristinasse alcune leggi...e alcune pene...forse gli incendiari ci penserebbero meglio prima di distruggere il nostro paradiso, mettendo a rischio anche tante vite: il taglio della mano destra mi sembra anche poco per certi mostri...

Francesca Murgia

" Poiché l'elevamento dei popoli e degli stati dipende dall'osservanza di quel diritto universale che è dettato dalla ragione, noi Eleonora, per grazia di Dio giudicessa d'Arborea, affinché la giustizia sia salva, i malvagi siano frenati dalla paura delle pene e i buoni possano vivere in pace, obbedendo alle leggi, facciamo questi ordinamenti. " 
 (Dall'introduzione alla Carta de Logu, Eleonora d'Arborea)



"Le stoppie non debbono essere bruciate, dice Eleonora, prima del giorno di S. Maria chi est a die octo de capudanni 8 settembre. Se si dà fuoco involontariamente si pagano i danni e dieci lire di multa se accade nei tempi in cui è lecito poner fogu, venticinque nelle altre stagioni; se l’incendio è doloso e riguarda terreni coltivati, cinquanta 
lire di multa e in via sussidiaria il taglio della destra. L’incendio doloso di abitazioni è punito col rogo. In tutti i casi il risarcimento del danno. Per difendersi da codeste terribili ondate di fuoco che potevano propagarsi sui seminati, numerose ville elevavano delle barriere protettive 
dinanzi alle habitaciones, cioè ai terreni lavorativi appartenenti alla comunità, in modo tale da arrestare l’avanzata della fiamma. Eleonora ordina che per il giorno di Sanctu Perdu de lampadas, 29 giugno, la barriera, sa doha, deve essere pronta, e se non è pronta, paghino tutti gli abitanti 10 soldi per ciascuno, e se la barriera non è preparata a dovere, e può essere valicata dal fuoco, paghi il villaggio la medesima somma, ed il curatore che doveva disporre perché tutto fosse in ordine, dieci lire di multa a la corte, e se egli aveva dato un ordine che non è stato eseguito, paghino collettivamente tal somma il majore e i suoi Iurathos." 

 

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