Occorrerebbero
feste o ricorrenze dedicate alle donne se, per secoli e spesso ancora
oggi, non fossero stati negati ad esse gli stessi diritti degli
uomini? Nelle sue lettere contenute nel Nuovo Testamento, San Paolo
ha scritto "Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di
dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento
tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu
Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese
colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo
figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella
santificazione, con modestia." Gli uomini e la religione fecero
diventare Legge queste parole e fino a non molti decenni fa era
pensiero comune che la donna avesse una mente inferiore a quella
dell'uomo e che il suo ruolo nella vita fosse ubbidirgli senza
protestare. Era scritto nella Bibbia. Lo affermava San Paolo. Lo
imponeva la Chiesa. Lo ribadivano gli uomini. Le donne, quindi,
nascevano e crescevano allevate nella convinzione di non poter
aspirare a niente di più che ad essere le serve dei loro mariti e
partorire i loro figli. Quante lotte hanno dovuto fare per dimostrare
di non avere limitazioni fisiche e mentali e poter lavorare, votare,
studiare e imparare? Quante lotte dovranno ancora fare per mettere in
chiaro una volta per tutte di non essere una proprietà da usare e
abusare? Quante lotte ancora, per non rischiare la vita ogni volta
che dicono no, ogni volta che gridano basta, ogni volta che scelgono
il loro destino?
Anche se la strada da fare verso la parità è ancora tanta, vedo che in tante stanno mostrando a loro stesse e al mondo che le donne hanno dentro una forza che permette loro rimboccarsi le maniche, raccogliere i pezzi dei loro sogni infranti e affrontare con coraggio le tempeste delle loro vite uscendone vincitrici e più forti. A tutte le donne che non si arrendono davanti alle dure prove del destino, voglio dedicare queste mie parole, con l'augurio che ogni loro giorno possa essere una festa e che possano essere sempre padrone della propria vita e del proprio destino, mai più schiave per dovere, ma compagne per Amore.
Anche se la strada da fare verso la parità è ancora tanta, vedo che in tante stanno mostrando a loro stesse e al mondo che le donne hanno dentro una forza che permette loro rimboccarsi le maniche, raccogliere i pezzi dei loro sogni infranti e affrontare con coraggio le tempeste delle loro vite uscendone vincitrici e più forti. A tutte le donne che non si arrendono davanti alle dure prove del destino, voglio dedicare queste mie parole, con l'augurio che ogni loro giorno possa essere una festa e che possano essere sempre padrone della propria vita e del proprio destino, mai più schiave per dovere, ma compagne per Amore.
Francesca
Murgia
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