venerdì 18 marzo 2016

La chiesa dei misteri


La chiesa patronale di San Leonardo, costruita intorno al XVI secolo, sarà una delle mete di “Monumenti Aperti 2015”.


I visitatori potranno ammirare il campanile a pianta ottagonale, unico in tutto il sud della Sardegna, il bellissimo fonte battesimale, le meravigliose tele di Domenico Tonelli, l'antichissima cappella del Santissimo. Ciò che invece resterà chiuso e nessuno vedrà, è “la leggendaria cripta della chiesa di San Leonardo”. Infatti, anche se gli abitanti di Serramanna ne hanno sempre sentito parlare, questo luogo misterioso nessuno l'ha mai visto e nessuno sa se realmente esista. Da molte generazioni, “si dice” che dietro l'altare maggiore si nasconda l'ingresso di un luogo segreto. Le versioni sono tante: una cripta, ciò che resta di un'antica chiesa, un passaggio segreto che attraversava il paese e conduceva fino alla chiesa di San Sebastiano, un vecchio cimitero. Dicerie, “Contus de forredda” dei nostri nonni, leggende, oppure c'è qualcosa di vero? Indaghiamo. Le ricerche in rete, i vari testi su Serramanna e sulla chiesa, gli opuscoli pubblicati nel corso degli anni, conducono tutti allo stesso nome: Salvador Vidal, monaco e scrittore sardo vissuto tra il 1575 ed il 1647. Nel 1639, nel libro “Annales Sardiniae”, raccontava che la chiesa di San Leonardo era stata costruita sopra ciò che restava di un'altra chiesa che custodiva preziose reliquie di santi (Subterranea subestalia ecclesia obruta).
Forse la leggenda è cominciata proprio con questo libro, ma non abbiamo la certezza che sia attendibile. Proseguendo la nostra ricerca in biblioteca, troviamo per caso un atto notarile del 1696 nel quale “Giovanni Battista Crobu, Procuratore della parrocchiale chiesa del paese di Serramanna” affida al “maestro Bachisio Pirella, muratore” l'incarico di terminare i lavori già cominciati della cupola e dei tre bracci della soletta della chiesa. Nasce a questo punto una domanda: se quella zona era ancora in costruzione, l'altare dove si trovava? E' possibile che, se la cripta c'è, non sia sotto l'altare maggiore che conosciamo oggi? Forse è necessario concentrarsi sulla costruzione più vecchia.
All'interno della chiesa, la cappella di Santa Maria e quella della Madonna di Pompei sono le uniche che ancora conservano il pavimento antico. L'atmosfera profuma di un passato lontano. Potrebbero fornirci qualche indizio?
Don Giuseppe Pes, l'attuale parroco, conferma che qualcosa c'è. «Nella pavimentazione della cappella del Santissimo, sembrerebbe che ci sia quantomeno un varco. Sarebbe bello poter scoperchiare quella fila di mattonelle per verificare cosa c'è sotto. Ma, per poterlo fare, occorre l'autorizzazione della Sovrintendenza Archeologica» Ed eccoci quindi, con un po' di amarezza, giunti al capolinea: sotto la cappella di Santa Maria, la più antica di tutta la chiesa, potrebbe nascondersi la cripta che stiamo cercando, antiche sepolture dimenticate, un passaggio segreto che conduce chissà dove, oppure la chiesa sotterranea di Vidal, ma la nostra ricerca deve interrompersi di fronte al vicolo cieco delle regole e delle difficoltà burocratiche.
Rimane la speranza che la Sovrintendenza Archeologica prenda in considerazione l'ipotesi di inviare persone con le giuste competenze per fare delle ricerche accurate. Il mistero della cripta perduta per ora resta irrisolto, ma forse in un giorno non lontano, in occasione dei futuri “Monumenti Aperti”, i visitatori potranno ammirare quel tesoro del nostro passato di cui in tanti parlano, ma che nessuno ha mai visto.

 Francesca Murgia


(Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Medio Campidano   http://www.lagazzetta.eu/)

-Testi consultati: “Arte Sacra a Serramanna”, del Circolo ANSPI S. Leonardo, opuscolo del 1981.
Serramanna scorci di vita paesana” di Luigi Muscas, 1993. Serramanna, Storia di una comunità agricola del campidano, Fernando Caboni, 2008.
Serramanna insolita”, di Paolo Casti, 2010.
Serramanna piccole note sulla storia e su alcuni monumenti del paesone” di Alessandro Zucca, 2011-

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